Dalla città di Zirma i viaggiatori tornano con ricordi ben distinti: un negro cieco che grida nella folla, un pazzo che si sporge dal cornicione d’un grattacielo, una ragazza che passeggia con un puma legato al guinzaglio. In realtà molti dei ciechi che battono il bastone sui selciati di Zirma sono negri, in ogni grattacielo c’è qualcuno che impazzisce, tutti i pazzi passano le ore sui cornicioni, non c’è puma che non sia allevato per un capriccio di ragazza. La città è ridondante: si ripete perché qualcosa arrivi a fissarsi nella mente.
da “Le Città Invisibili” – Italo Calvino
Nel tentativo di raggiungere l’assoluto, attraverso un percorso di meditazione, le immagini assalgono la mente con maggior foga nella misura in cui si cerca di allontanarle.
Per poter “intuire” l’unità del “tutto” l’unica possibilità è quella di abbandonare il flusso dei pensieri.
Cercare di capire il perché delle cose ultime o il perché ci si incammini in una direzione piuttosto che non nell’altra, può solo produrre frustrazione o aumentare il disorientamento.
Può risultare imprudente cercare di capire perché un’artista scelga di applicarsi ad un soggetto o ad un altro. Il desiderio è sempre il medesimo: poter esprimere qualcosa di profondo e di esteticamente compiuto.
Una opportunità in tal senso può essere colta attraverso un’esperienza corale della realtà. Il particolare di ognuno partecipa alla complessità dell’insieme, così come i particolari di una città ne determinano una fisionomia e l’insieme delle città la metafora dell’esistenza nell’opera di Calvino. All’artista, così come al viaggiatore, non rimane che abbandonarsi fiduciosamente al gioco multiforme delle cose, lasciandosi condurre dalle logiche estetico-costruttive, così come un bambino si lascia condurre dalla curiosità e dal desiderio. “La città appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte […] a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento”.
Pierpaolo Bono – BIESSE Restauri
L’azienda BIESSE Restauri si occupa di restauro di dipinti in genere (tele, tavole, affreschi), di restauro ed esecuzione ex-novo di decorazioni, di stucchi e sculture. Il titolare collabora come creativo con una fabbrica artigiana di ceramiche artistiche riprodotte con la tecnica del colaggio ed esegue su richiesta opere scultoree a soggetto sacro o figurativo in genere.
LUOGO
RISTORANTE “LOCANDA ALLA POSTA”
Piazza XIII Martiri, 13 – 31034 Cavaso del Tomba (TV)
La “Locanda alla Posta” è una residenza d’epoca risalente alla fine degli 1850 situata nella piazza centrale di Cavaso del Tomba. Struttura ricettiva dotata di 7 camere doppie tutte dotate di servizi in camera, wi-fi, prima colazione e possibilità nei fine settimana di cenare nella caratteristica sala da pranzo.
Contatti: tel. 0423 543112, cell. 3465427456, e-mail: locandaallaposta@libero.it