L’uomo aveva finalmente ristabilito l’ordine del mondo da lui stesso sconvolto: nessun’altra specie vivente esisteva per rimetterlo in forse. Per ricordo di quella che era stata la fauna, la biblioteca di Teodora avrebbe custodito nei suoi scaffali i tomi di Buffon e di Linneo. Così almeno gli abitanti di Teodora credevano, lontani dal supporre che una fauna dimenticata si stava risvegliando dal letargo. Relegata per lunghe ere in nascondigli appartati, da quando era stata spodestata dal sistema delle specie ora estinte, l’altra fauna tornava alla luce dagli scantinati della biblioteca dove si conservano gli incunaboli, spiccava salti dai capitelli e dai pluviali, s’appollaiava al capezzale dei dormienti.
da “Le Città Invisibili” – Italo Calvino
Come Teodora, tante altre potrebbero essere rappresentate dal mostro.
Città dai nomi femminili, la promessa di segreti, erotismo e misteri, viaggio – poesia tra bellezza e transitorietà; le città dove si può solo partire o si può solo arrivare ma non si può vivere per sempre… ogni città è come il rifugio dei ricordi e amore che continua con un altro cammino fra la complessità del tempo presente. Il viaggio letterario che costituisce la geografia mentale della passione ma anche dei dolori… in questo viaggio mentale “skeleton monster” è metafora di passioni e forza passate, di desideri ? ricordi congelati, la metafora di viaggio tra trascendenza ed esistenza.
“Skeleton monster” è la scultura delle pietre naturali che materializzerà il concetto di transitorietà, un simbolo universale dove il mostro potente che vive profondo in noi diventato in forma di scheletro quando “i desideri erano già ricordi”. La forma armoniosa, simmetrica, è come una mappa mentale dove ancora si possono indicare punti di rabbia nascosta, di paura del rifiuto, di potere della scelta, ma anche la passione, l’amore e il desiderio di esistenza, come il memoriale dell’immaginazione e la razionalità.
Le città vivano nella simbiosi di tutte le cose: i desideri, i segni d’un linguaggio, la spiritualità, la sicurezza e le cose che si possono scambiare, con le altre cose che sono nascoste agli occhi, le cose di speranza, la morte o i ricordi dell’ infanzia, la fantasia o il tradimento, l`amore e la memoria sicura…. allora, “cosa (mi) contrabbandi: stati d’animo, stati di grazia, elegie?” o nostalgia.
…chissà…
PAOLO VIVIAN
Nato nel 1962 a Serso di Pergine (TN), vive e lavora a Palù del Fersina – Trento. Artista contemporaneo, la sua ricerca si muove nella memoria collettiva e nel comportamento sociale. È attivo in tutta Europa dove ha partecipato a mostre, progetti e performance in Italia, Finlandia, Bulgaria, Francia, Germania, Austria, Paesi Bassi, Lituania, Ungheria e Polonia, vincendo premi per la scultura e l’installazione in Italia e all’estero (La Bresse, Differdange, Linz, Madonna di Campiglio, Padova ecc.).
LUOGO
DE GUSTO di Rostirolla Andrea & C.
Via Barbaro, 4 – 31010 – Maser (TV)