I viventi di Laudomia frequentano la casa dei non nati interrogandoli; i passi risuonano sotto le volte vuote; le domande si formulano in silenzio: ed è sempre di sé che chiedono i vivi, e non di quelli che verranno; chi si preoccupa di lasciare illustre memoria di sé, chi di far dimenticare le sue vergogne; tutti vorrebbero seguire il filo delle conseguenze dei propri atti; ma più aguzzano lo sguardo, meno riconoscono una traccia continua; i nascituri di Laudomia appaiono puntiformi come granelli di polvere, staccati dal prima e dal poi.
da “Le Città Invisibili” – Italo Calvino
Una tartaruga rappresenta le tre Città Invisibili di Laudomia.
“La Città dei Morti” e “La Città dei Vivi”, inseparabili e conviviali sono rispettivamente la parte dorsale e ventrale nella tartaruga. Appartiene alla “Città dei Vivi”, “La Città dei Non Nati”, decorata e sovrapposta con triangoli che come “imbuti” stipano i pendii e i borghi sottostanti vivendo in seno ad una città della quale non è la fine che si vuol rappresentare, ma la seduzione del suo futuro. Si intravedono le strade nere e strette tanto quanto basta al becchino per passare con il carro.
Il colore oro che approda in tutta la scultura, racconta di quegli infiniti granelli di sabbia passati e non passati attraverso la strozzatura della clessidra e che, raccogliendo gli stupori dei visitatori, rendono consapevole il lettore del passato e del presente. Rappresentato nella testa e nelle zampe della tartaruga, vaga nel tempo e nello spazio percependo il visibile nell’invisibile.
Martin Tittonel – BeMomartins
BeMomartins, un’azienda nata nel 2010 a Pieve di Soligo; progetta e realizza opere d’arte in mosaico: sculture, inserimenti pavimentali e parietali, pezzi unici di design e quadri di medie/grandi dimensioni. La tecnica contemporanea si miscela a tradizioni bizantine per effetti cromatici importanti che uniscano all’iconografia artistica accenti culturali, storici, musicali, mitologici o di design.
LUOGO
Via Lauretana, 7 – 31044 – Pederiva di Montebelluna (TV)
Un vero e proprio centro enoculturale, le Cantine Amistani – Cà Bressa (la cui edificazione risale al 1540), ora monumento nazionale, che accoglie al suo interno diversi saloni ispirati ognuno ad una diversa tematica e destinazione originaria duso. La storica bottaia, luogo magico in cui profumi e gestualità ancestrali fanno da sfondo ai ricordi legati al vino ed ai suoi uomini, il salone degli arazzi, impreziosito dal ciclo completo de La Dama e l’Unicorno (del sedicesimo secolo) e dall’imponente bellezza di una formaggeria-spezieria del 1840, la cedraia, con all’interno il lapidarium e la chiesetta privata, e la tinaia, che ospita una biblioteca costituita da alcuni testi antichi sul tema del vino, dell’arte e del territorio.
Le Cantine Amistani fanno parte del gruppo di location Amistani – Eventi in Villa, insieme ad altre prestigiose dimore del trevigiano come Villa Calvi di Coenzo Caragiani a Covolo di Pederobba, villa edificata sul finire del 1600 con un parco secolare di circa 30.000 metri quadri interamente godibile dagli ospiti, e Palazzo Guarda, in pieno centro a Valdobbiadene, concepito come palazzo rinascimentale, con la cantina longobarda a volte in pietra tutta interrata: un esempio unico di cantina archeologica.