Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo;
ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all’Etna;
le nevi delle Alpi, l’aprile delle Valli, le fiamme dei Vulcani.
E subito quei colori parlarono delle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si angusta:
il bianco, la fede seserena alle idee che fanno divina l’anima nella costanza dei savi:
il verde. la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de’ poeti;
il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi.
E subito il popolo cantò alla sua bandiera c’ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con lei la libertà!
Giosuè Carducci – Discorso tenuto per celebrare il I° Centenario della nascita del tricolore – 7 gennaio 1897)
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